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"Scrivere, non per cambiare il mondo, ma per accendere le micce delle rivoluzioni nell'intimità del pensiero"
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Poesie |
Sotto le tue ali
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Tendevi avanti le tue braccia buttandole strette sul mio collo, il tuo corpo
ormai sospeso sul mio, quando mi bisbigliasti:
"mi sembra di volare sulle onde come quel gabbiano laggiù che sfiora l'orizzonte tentando di afferrarlo".
In quel momento sentii d'essere il mondo intero sotto le tue grandi ali.
Under your wings
You streched forth your arms
throwing them tight
around my neck
your body, in the end
was draped on mine
when you whispered:
"I seem to fly
on waves
like that seagull
down there
that grazes the horizon"
I trying to catch it".
In that moment
I felt I was
the whole world
under your great wings.
Traduzione Teo Senni
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Inserita il
09/09/2005
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La mattanza
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La mattanza
Il mare del mattino liscio si specchia nel limpido cielo di primavera. Una nenia di voci s'alza nell'aria di vetro, irrompe nel silenzio delle onde. Pian piano si stringono ritmicamente le reti, si levano più alti i canti dei pescatori, come le emozioni nelle loro menti tese nello sforzo. Nella rete gocciolante di vita e bianca di spuma s'increspano le acque del tassello di mare. Lo spazio vitale si assottiglia. Sbattono forti le pinne argentee dei pesci, ora, al termine del loro vagare per mari. Un viaggio lungo affidato all'istinto, all'amore, soffocato nel sangue. Le squame lucenti, la morbida pelle, vibrano sotto i raggi del sole, fibrillano i cuori dei signori dei mari. S'aprono grandi gli occhi dei volti rugosi e dalla bronzea carnagione, ansiosi immaginano il carico, dopo un anno d'attesa. Tra alti spruzzi, lanci d'arpioni, tra voci che s'incrociano, tra braccia indurite, gorgogliano le acque dal vermiglio colore. Nell'ultimo gemito si lasciano andare i tonni ormai rosi dal pianto. Il rosso lentamente si scioglie in macchie più larghe, ritorna l'eco delle profondità marine. Si rischiarano le verdi acque nel tremore dei riflessi solari. Anche gli occhi si rischiarano, liberati dalle cruente visioni, dirigono, dopo la rossa morte, lo sguardo verso la vita immersi nei canti antichi del ritorno ai moli solitari.
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Inserita il
26/08/2005
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Mothia
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Mothia Il mulino si specchia nel liquido sale, agita le pale nel vento di caldi colori. Cerca avidamente le sue brezze marine, nelle folate la sua forza, ad ogni giro uno stritolio di legni arsi dal tempo. Solo e maestoso alimenta le sue saline, salta l'acqua in rivoli stretti, rinfresca i bianchi cristalli. Tra le canne un airone, apre le ali e si libra nel cielo azzurro, sul mare dall'alba rosato. La storia si palpa nell'aria, all'orizzonte, come un miraggio si eleva nel caldo estivo. L'isola apre i tesori, si ode il vociare di gente lontana nel tempo. Si rivoltano in mente i fantasmi di guerrieri, di primogeniti e i loro strazi nel tophet. Salpano le navi cariche del nostro patrimonio genetico, remano braccia possenti, muovono la storia dell?umanità spinta dal vento, che rigonfia le vele. Gli amuleti sparsi giacciono nella terra e nel mare, come le marmoree bellezze di giovani vite. Ci danno certezze del caduco vivere. Nel verde rigoglioso di tamerici salate, nei pini robusti, si incarnano gli eroi delle glorie puniche. In un attimo sento scorrere in me i globuli rossi? Una miscela di popoli: portano anche l?istinto delle genti cartaginesi. |
Inserita il
26/08/2005
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Segesta
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Segesta
Lastricata di millenari ciottoli l'irta salita stretta tra le agavi imbrattate da mani innamorate. Corazzieri con elmi di sbocciate corolle. Ampi passi, sui gradoni, percorrono secoli ad ogni balzo, ansimanti di rotto fiato. Sacerdoti, candide tuniche, piedi striati in sottili sandali di cuoio, s'intravedono nell'incenso al crepuscolo. Calchiamo, intimoriti, orme invisibili nel sacro tempio. Le colonne ci fissano austere, pallide guance di pietra rosata. Trattengono il sole al tramonto nell?ultimo rito serale sciolto nel canto dei corvi custodi d?anime perse. Dall'orrido taglio, l'eco d'acque rafferme, si leva un profumo di selva arsa. Si esalano urla vendicative di sepolti guerrieri per il sangue versato nei corsi di pietra. Cemento di storia. Trombe tonanti in cima al monte precedono voci d?istrioni nel teatro delle rivissute emozioni. Fuse nella mente le scene sfumano nell'orizzonte brulicante di lanterne notturne, damigelle della luna.
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Inserita il
24/08/2005
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Sicilia
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Sicilia
Bruciano gli alberi nelle roventi estati. Nell'arida zolla, il caldo vento rivolta la cenere. Sparge nell'aria brandelli di vita.
Dalla generosità di piccine gocce di rugiada riprendono a pulsare le verdi colline, le allodole cantano ancora?
Quando la speranza sembra ormai persa, tu risplendi al sole, o mia desolata landa.
Il miracolo si rinnova ai tuoi figli, attaccati al tuo seno, nutriti di fiducia briosi ritornano a giocare sul tuo grembo.
Fieri e rinvigoriti si mostrano, del tuo amore vestiti.
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Inserita il
17/08/2005
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